avuto è il mio paese; il paese ove sono nato, ove cresco e la scuola mi educa; amo il mio paese perché qui sono sepolti i nostri avi che papà piange e la mamma venera. Io di Savuto amo ogni cosa: le pietre delle viuzze strette e tortuose, le case attaccate le une alle altre e le chiese perché ognuna di esse fa storia a sé, qualche volta lieta ma molte volte triste e melanconica. Conosco il mio paese benino perché ho la fortuna di avere il nonno che, quando è di buon umore, me ne parla con tanto entusiasmo e conoscenza. Il nonno mio la storia di Savuto la conosce bene perché ha vissuto, dal dopoguerra, la rinascita del paese da protagonista avendolo amministrato per parecchi lustri. Ora però esso mi fa pena e mi prende una profonda tristezza: il paese è del tutto vuoto, le case sono disabitate perché le famiglie sono emigrate in terre spesso lontane in cerca di quel tozzo di pane che il paese non ha saputo o voluto offrire loro. Eppure la terra è generosa.