primi ad accorgersi del loro arrivo erano naturalmente I contadini che lavoravano nel Feudo e in fretta lasciavano le loro abitazioni e fuggivano verso il castello riempiendo la valle delle loro grida: "a l’erta! a l’erta! sonate le campane, ca i turchi su calati a ra marina".
Con l'ultimo dei Giannuzzi Savelli termina il feudalesimo non solo a Cleto ma in tutta la Calabria perché i francesi con Napoleone vincitore crearono la Repubblica Partenopea. In Calabria si stabili quale fiduciario di Napoleone, Gioacchino Murat, il quale divise tra i contadini il Feudo Pietramala avendo stabilito la fine della feudalità con editto del 1806.
Il movimento repubblicano trovò larghe adesioni in tutti i paesi del Tirreno cosentino e in quello di Aiello e Pietramala. Ma con la restaurazione tornarono sul trono di Napoli i Borboni che ristabilirono il vecchio Regno delle due Sicilie; poi, con la cacciata dei Borboni da parte dei Garibaldini e l'annessione al Regno d'Italia Pietramala cambiò nome e assunse quello vecchio di Cleto.