ollevato il ponte, il castello veniva isolato ed era pronto alla difesa; tutti gli attacchi s'infrangevano contro le difese naturali ed umane; né il castello poteva arrendersi per fame in quanto una vasca cilindrica raccoglieva l'acqua piovana che poteva servire per dissetare mentre un'altra vasca posta sotto terra e coperta poteva contenere molte derrate alimentari. L'altra torre divisa in due era destinata alla difesa la parte superiore, mentre la parte inferiore ad abitazione del Barone che vi dormiva, adagiato sopra un materasso di pannocchie, per tutto il periodo di quaresima. Qui negli anni quaranta è stata rinvenuta sigillata e murata nella torre una pergamena in cui si narrava la vita nel castello e la potestà incontrollata del Barone che, tra l'altro, aveva potere di vita o di morte su ogni persona ritenuta colpevole di orrendi delitti o di alto tradimento.